Baia Chia sembra essere un diamante grezzo. Nascosta da pinete, stagni, dune verdeggianti e siti archeologici, Baia Chia sembra irraggiungibile, eppure i più romantici dicono che questo sia il luogo perfetto dove “rendere omaggio al silenzio”, dimenticarsi completamente degli orologi e vivere la giornata secondo il susseguirsi di albe e tramonti.
Scegliere Baia Chia, tra le tante meravigliose spiagge sarde, porta con sè una ricompensa unica, sotto forma del percorso che si fa per raggiungerla.
Da Cagliari, infatti, si passa per una delle più importanti aree umide d’Europa, posta sotto tutela ambientale: lo “Stagno di Santa Gilla“. Si tratta di un’impressionante laguna di oltre 4000 ettari (1500 dei quali occupati da una salina), habitat naturale di cormorani, molluschi, avocette, garzette ed aironi rossi.
Lasciata Santa Gilla, ci si ritrova a Nora. Sebbene oggi rimanga solo un ricordo dell’antica grandezza di questo luogo, la città, fondata dai Fenico tra il IX e l’ VIII secolo a.C. divenne, con i Cartaginesi prima e Romani poi, una delle principali città commerciali del Mediterraneo. Distrutta completamente dai Saraceni, Nora preserva i resti del bellissimo Teatro Romano, ville e mosaici, ed un tempio dedicato a Tanit, la dea della fertilità. Secondo la leggenda le rovine della città proseguono nelle acque del Mediterraneo, fino a raggiungere Capo di Pula, dominato dalla Torre Spagnola di Coltellazzo. Oltre la Chiesa romanica di Sant’Efisio inizia la vera e propria macchia mediterranea, che conduce fino a Baia Chia.
Nove chilometri (da Capo Spartivento alle pinete di santa Margherita) di finissima sabbia bianca, che nulla ha da invidiare alle più patinate spiagge caraibiche, che si getta in un mare turchese. Una moltitudine di fenicotteri tinge il cielo di rosa, nei pressi della Torre di Chia, che dal XIII secolo vigila e protegge la baia. Ai suoi piedi i resti della città di Bithia. Qui anticamente sorgeva un tempio dedicato al dio egizio Bes, adottato dai Fenici, che – tra le altre cose – difendeva gli uomini dai serpenti ed allontanava gli spiriti maligni dalle abitazioni. Baia Chia è senza dubbio una spiaggia vergine: non esistono edifici, nè mezzi di trasporto che la raggiungano…ma non solo per questo. La natura qui è un vero spettacolo: immensi ginepri e piante silvestri crescono liberamente sulle dune che la circondano, rilasciando nell’aria il loro inconfondibile aroma. La tentazione di arrivare e fermarsi a prendere il sole è tanta, ma vale la pena camminare ancora un po’. La Baia è un susseguirsi di arenili splendidi, come Cala Cipolla, Tuaredda (la preferita dai sardi), Teulada e soprattutto l’isolotto di Su Giudeu, raggiungibile a nuoto.
Come arrivare
L’aeroporto di Cagliari è comodamente raggiungibile da diverse città italiane. Tutte le offerte di volo le trovate sul sito di Volagratis
Dove dormire
Nell’esclusivo Faro Capo Spartivento (www.farocapospartivento.com), accanto al faro più antico dell’isola, quello di Capo Spartivento appunto, costruito nel 1856. L’hotel offre eleganti suites, che ricordano nel colore e nella tranquilllità, la spiaggia di Baia Chia. Lo splendido giardino ospita ulivi centenari ed una piscina con jacuzzi. A disposizione degli spiti una biblioteca, una sala da thè ela terrazza panoramica.
Nei pressi di Baia Chia si trova anche il Chia Laguna Resort (www.chialagunaresort.com): 82 suites, tutte con vista mare, eleganti e spaziose, decorate con ceramiche sarde ed opere di artigianato locale.